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Da secoli guarda i fedeli caminesi raccolti in chiesa: la grande pala di San Bartolomeo ha ritrovato lo splendore delle origini grazie al restauro effettuato nel 1996 da Saviano Bellé di Vittorio Veneto, sotto il controllo e la responsabilità della Soprintendenza alle Belle Arti di Venezia, restauro interamente sponsorizzato con 7 milioni di lire dalla Fondazione Cassamarca di Treviso.
La pala (155 centimetri per 253) raffigura la Madonna con il Bambino, san Giovannino e i santi Bartolomeo e Giacomo.
L’opera é di datazione e attribuzione incerta. Secondo Carlo Ridolfi (Lonigo 1594-Venezia 1658) è stata dipinta da Giovanni Battista Cima nel 1517, citando come fonte le memorie dei suoi eredi.
Il critico Lucco nel 1985 l’ha attribuita a Francesco Beccaruzzi, in quanto strutturalmente simile ad un altro dipinto dell’artista, La Madonna col Bambino e Santi Giovanni Battista e Francesco d’Assisi (1535) esposto nella chiesa di Santa Maria delle Grazie a Conegliano:
Infine, secondo il critico Giorgio Fozzaluzza (1993) e il comm. Fogolari di Venezia (1927) la pala sarebbe invece stata dipinta invece nel 1570 da Antonio Giovanni Secchiense detto da Pordenone: quest’ultima è l’attribuzione ritenuta più valida, mentre l’anno di esecuzione è da fissare tra tra il 1530 e il 1570.
Il macabro particolare della pelle di San Bartolomeo in alto a sinistra fa pensare che la tela sia stata dipinta nell’onda del grande clamore suscitato dalla realizzazione del celeberrimo Giudizio Universale di Michelangelo Buonarroti della Cappella Sistina in Vaticano.
Madonna con Bambino, san Giovannino, san Bartolomeo e Giacomo metà sec. XVI, cm 155×253.
L’anatomia del restauro
L’intervento di restauro ha avuto inizio con la pulitura della superficie pittorica; il solvente usato ha permesso la rimozione sia delle pitture ingiallite che delle ridipinture eseguite a olio. Il dipinto é stato quindi rimosso dal telaio e protetto con carta giapponese; dal retro é stata eliminata la fascia di tela inserita negli ultimi restauri e sostituita da una pezzatura simile all’originale. Molti altri interventi sono stati fatti, fino alla ripresa di piccole lacune e all’integrazione mediante velature a tono delle numerose abrasioni.
I particolari
Particolare della Madonna col Bambino.
Particolare di San Giovannino.
Particolare della città. Non si sa quale sia la città raffigurata nel dipinto tra san Bartolomeo e san Giacomo. probabilmente è una raffigurazione della Camino medievale, oppure si tratta semplicemente di una città immaginaria. Non è stata identificata nemmeno la montagna sullo sfondo (probabilmente inesistente) ed il fiume.
Particolare della mano. La foto mostra un particolare individuato dai restauratori sull’angolo in alto a destra del quadro, zona coperta normalmente dalla cornice. Sotto alcune spennellate è emerso lo schizzo di una mano (subito a destra dell’ala dell’angelo), in seguito identificata nella mano sinistra della Vergine atta a sorreggere la croce di San Giovannino. Nel bordo ci sono altri schizzi e pennellate del pittore.
Nelle foto di questa pagina il quadro non è collocato nella sua posizione abituale nell’abside della Chiesa di Camino me nello studio del restauratore Saviano Bellè, esecutore materiale di queste foto.