Il parroco: don Alberto Dalla Cort
Qui sotto: foto di Silvia Longhi
Il parroco di Camino e Fratta don Alberto Dalla Cort, pur essendo originario di Sacile (PN), è nato a Mestre (VE) il 19 luglio 1978. E’ stato ordinato diacono nel 2005 e presbitero a Vittorio Veneto il 26 novembre 2006 dal vescovo mons. Giuseppe Zenti. Da seminarista ha prestato servizio a prima a Godega di Sant’Urbano, poi Mareno di Piave ed infine, dal 2003, a Pieve di Soligo: è in quest’ultima parrocchia che ha passato il suo periodo da diacono e i primi due anni da sacerdote. Dal 1° settembre 2008 al 9 settembre 2012 è stato vicario parrocchiale e mansionario a Ceneda e, dal 1° ottobre 2010, anche vicario parrocchiale di Salsa, sempre a Vittorio Veneto. Nel 2009 ha iniziato a studiare alla Facoltà Teologica del Triveneto.
Il suo ingresso ufficiale a Camino ha avuto luogo sabato 13 ottobre 2012.
A dicembre 2015 è stato nominato vicario foraneo della Forania Opitergina per il quinquennio 2016-2020.
- Scheda nel sito della diocesi.
Don Pierino Bortolini (19 giugno 2005 – 30 settembre 2012)
Nato il 25 settembre 1949 a Fontanellette di Fontanelle (TV), dimorò in gioventù a Ponte di Piave per poi trasferirsi a Lutrano di Fontanelle.
Dopo aver insegnato a scuola per quindici anni, ed essere stato nel frattempo anche consigliere comunale a Fontanelle, ricevette l’ordine presbiterale a 44 anni, il 7 dicembre 1993. Nel 1996 venne nominato delegato vescovile e responsabile del servizio diocesano di pastorale giovanile dal vescovo Eugenio Ravignani, mentre nel settembre 2001 il vescovo mons. Alfredo Magarotto lo nominò parroco di Fratta di Oderzo.
A questi incarichi si aggiunse, nel marzo 2004, quello di cooperante festivo a Camino.
Il 19 giugno 2005 il vescovo mons. Giuseppe Zenti annunciò la sua nomina a parroco di questa comunità che, da allora, lavora in comunione con Fratta. Contestualmente lasciò l’incarico in Diocesi della Pastorale Giovanile, mantenendo però quello di organizzatore dei pellegrinaggi diocesani per i giovani come le Giornate Mondiali della Gioventù.
Lasciò le parrocchie di Camino e Fratta a fine settembre 2012, a seguito della sua nomina a rettore della parrocchia di Santa Maria delle Grazie di Conegliano.
Monsignor Vittore De Rosso (1 settembre 1987 – 19 giugno 2005)
Monsignor Vittore De Rosso, nato a Farra di Soligo (TV) il 23 marzo 1927, divenne sacerdote nel 1951, ordinato da mons. Giuseppe Zaffonato. Per undici anni fu cooperatore nelle parrocchie di Cavolano, Motta di Livenza, Lentiai, Zoppè, San Giacomo di Veglia.
Nel 1962 divenne il primo sacerdote della diocesi a partire missionario fidei donum, mandato in Burundi dal vescovo di Vittorio Veneto Albino Luciani (futuro papa Giovanni Paolo I nel 1978) in Burundi.
Nel 1968 tornò in Italia e venne nominato rettore della nuova parrocchia della Madonna di Lourdes di Conegliano. Nel 1973 il “mal d’Africa” lo spinse a chiedere ed ottenere di tornare in missione, partendo per Ntega, Burundi, dove rimase fino al 1977. Al ritorno, venne nominato parroco di Basalghelle e provicario della forania Opitergina. Nel 1985 tornò la terza volta in Burundi; ci resterà due anni, e nell’estate del 1987 venne nominato parroco di Camino. Il 24 agosto 2001 il vescovo mons. Alfredo Magarotto lo nominò monsignore e Canonico onorario nel Capitolo della Chiesa Cattedrale di Vittorio Veneto. Il 19 giugno 2005, a seguito della nomina del nuovo parroco, don Vittore divenne parroco emerito di Camino e preferì ritirarsi a Conegliano, nella casa di riposo dei sacerdoti, dove ha vissuto fino al giorno della morte, avvenuta il 19 ottobre 2013.
Nel 2001 volle raccontare così la sua vita di prete e missionario:
Vorrei tanto recuperare quella vecchia valigia di cartone, testimone del mio pellegrinaggio: mi ha accompagnato tutti gli anni di Seminario: 1940 -1951. E poi nelle canoniche di Cavolano, Motta, Lentiai, Zoppè, San Giacomo di Veglia…
Me l’aveva regalata mio zio Don Baldassare, ma era servita chissà quanti anni anche a lui. E per il Burundi? La Sabena (compagnia aerea belga), era generosa con i missionari: concedeva di portare 30 Kg. di cose utili, e così alla gloriosa valigia si è affiancata una grossa borsa. Sabena: un vecchio quadri motore a elica: un solo balzo, Roma-Bujumbura = 12 ore senza scalo! Ma con tanti vuoti d’aria sopra il Sahara. Si viaggiava a 4000 metri allora.
Anni 1962 – 1968. Veramente dall’ Africa nel ’68 ho portato anche un baule di ricordi per l’Ufficio Missionario per un grazie dovuto ai molti generosi amici delle Missioni. Perché nel ’68 sono rientrato via mare, e dato che Suez era bloccato, ho fatto la circumnavigazione completa dell’Africa, con soste a Mombasa (Kenya), Beira (Mozambico), Città del Capo (Sud Africa), Luanda (Angola), Las Palmas (Canarie), Barcellona (Spagna), e poi Brindisi e Venezia. Qui però sparisce dalla mia memoria la gloriosa valigia: probabilmente se la sono mangiata le termiti.
Ma niente paura: anche dopo, ripartendo per l’ Africa nel 1973 da Conegliano-Madonna di Lourdes, e nel 1985 da Basalghelle, è bastata sempre una valigia. E tutto quello che non entra va? E’ rimasto dov’ era. E’ così che ci si libera di tutta una catasta di cianfrusaglie (ratatuje le chiamano i miei compaesani di Farra di Soligo), che tante volte rendono difficile il nostro peregrinare.
Da Camino? Forse non occorrerà neppure la valigia. c’è un bel canto del Gen Rosso che vorrei mi cantassero alla partenza conclusiva, ma aspetto ad insegnarlo dopo la prossima tappa. Incomincia così: -“Noi che abbiamo lasciato ogni cosa per te, cosa avremo in cambio?” -diccelo Signore! …Ciao.
Don Vittore De Rosso
Don Antonio Zanchetta (29 ottobre 1944 – 26 giugno 1987)
Nacqe a Visnà di Vazzola (Treviso) il 29 marzo 1907 e venne ordinato sacerdote a Camino di Codroipo (Udine) il 9 settembre 1934. Dopo essere stato cappellano e collaboratore a Oderzo e Codognè, e insegnante alla Scuola Apostolica di Oderzo, prese il posto di don Antonio Dusnasco il 29 ottobre 1944. Fu parroco di Camino per due generazioni: addirittura quarantatré anni, durante i quali assistette impotente all’espansione edilizia di Oderzo i cui effetti negativi sull’identità del paese si sentono ancor’oggi. Morì il 26 giugno 1987 e venne sepolto a Camino.
Don Antonio Dusnasco (8 febbraio 1908 – 16 aprile 1944)
Nacque a Lucento, sobborgo di Torino, il 14 febbraio 1876 e venne ordinato sacerdote il 24 agosto 1898. Arrivato in diocesi di Vittorio Veneto per intercessione dei Giuseppini del Murialdo, divenne segretario del vescovo Sigismondo Brandolini-Rota per un paio d’anni, ovvero fino alla morte di quest’ultimo. Nel 1908 quindi succedette a don Luigi Barro come parroco di Camino. Alla guida della parrocchia nei difficili anni delle due guerre mondiali, ha lasciato parecchi scritti che sono rimasti nel cuore dei parrocchiani. A lui si devono alcuni massicci interventi di restauro alla chiesa, svoltisi in varie fasi dal 1909 al 1937, e la costruzione della sala teatrale. Passerà gli ultimi due anni di vita infermo a causa di un “brutto male”. Morirà il 16 aprile 1944, e venne sepolto in cimitero a Camino.
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